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Deliberato il: 15.03.1999

Restauro altare ligneo e organo Zanin della Parrocchiale di San Paolo Apostolo a Pasiano di Pordenone

Parrocchiale di San Paolo Apostolo
Pasiano di Pordenone


L'Altare del Rosario, intagliato nel 1637-1638 da Giovanni Battista Auregne di Cividale di Belluno, successivamente dorato da Gio. Battista Sebenico da Corbolone e decorato con i Misteri da pre Danese di Conegliano, è sviluppato su due piani di profondità, con duplice binato di colonne e relativi frontoni: triangolare e interrroto alla base quello prospiciente, appena accennato il secondo, ridotto a un quarto di cerchio; fastigio fronte spezzata con corte ali ondulate; copiosa decorazione a girali, festoni e viticci; sette figure angeliche a decorazione della cimasa, in posizione stante o distesa, nicchia centrale contornata da ovati ospitante San Giuseppe con il Bambino, sotto la quale si colloca il bassorilievo delle Anime Purganti. L'attuale collocazione dell'altare nella prima cappella di destra risale all'ultima consacrazione della chiesa il 26 ottobre 1900. La parte strutturale risultava ben conservata, mentre erano presenti attacchi xilofagi soprattutto nella parte alta. La doratura era totalmente ricoperta da uno spesso strato di sporco e i fondi grigi risultavano anneriti da vernici alterate e nerofumo. Il restauro ha previsto la disinfestazione dai tarli in loco e successivamente il trasporto delle sette statue in laboratorio per il fissaggio delle porzioni di colore sollevate e successiva stiratura. Inoltre, sono stati effettuati consolidamenti del legno delle rosette e ricostruite quelle mancanti in stucco. La pulitura degli strati di nerofumo e sporco ha consentito di far riemergere la doratura originale perfettamente conservata soprattutto nelle parti alte e il forte contrasto con il bianco caldo del fondo. A completamento dell'intervento è stata effettuata l'intergrazione pittorica mirata al raccordo delle zone cromatiche mancanti al fine di garantire unità d'immagine al complesso.

L'organo, costruito da Beniamino Zanin nel 1905 nella controfacciata e accolto all'interno di un'ampia cantoria, è stato sottoposto a revisione già nel 1979 (opus 755) con l'inserimento dell'elettificazione, senza eliminare l'originaria trasmissione meccanica, grazie a una nuova consolle collocata in piano. Nel 2000 la stessa Casa Organaria ha provveduto al controllo generale dello strumento con un'accurata spolveratura delle canne, una reintonazione attenta del materiale fonico e una puntuale regolazione della corrispondenza dei comandi elettrici tra la nuova consolle e i comandi originari somieri.