Restauro dell'organo in cornu epistolae Duomo di Udine

La Parrocchia ha provveduto al restauro dell'organo Nacchini in Cornu Epistolae del Duomo di Udine. Il manufatto presentava molte canne interne piegate, con perdite d'aria dei somieri e dei mantici, evidenti presenze di insetti xilofagi e depositi di polvere. Inoltre, gli impianti elettrici non erano più conformi alla normativa e dovevano essere necessariamente sostituiti. Il manufatto, costituito nel 1745, fu adeguato tra il 1919 e il 1920 da Beniamino Zanin e nel 1967 collegato a una consolle elettrica, prevedendo il recupero di parti originali. La struttura, posta a 5 metri d'altezza, è composta da opere eseguite, da Maestri, quali: Vincenzo e Giacomo, figli di Martino da Tolmezzo, Pellegrino da San Daniele, G.A. Pordenone e altri della cerchia di Domenico Fabris (1814-1901) o di Lorenzo Bianchini (1825-1892). L'intervento ha revisto: lo smontaggio, la pulitura e la rimessa in forma di tutte le parti, il censimento del materiale fonico, il trattamento antitarlo, la regolazione del gioco dei tasti, la riparazione dei mantici con la sostituzione delle pelli, la disossidazione dei contatti, la revisione dell'illuminazione interna, delle valvole, delle pedaliere, delle parti meccaniche, delle trasmissioni, delle canne, la disossidazione delle grugge, l'installazione di centralini elettronici con 30.000 combinazioni di memorie e di sequencer per avanzamento e regressione, con memoria per 4 o 5 organisti, la re-installazione della consolle, il collegamento con cavetto coassiale, la regolazione delle funzioni di movimento, il rimontaggio e l'accordatura.